14 gennaio 2012

Sindrome Peter Pan

Ai nostri anni bolognesi:




PS: anche se la canzone è dello scorso anno, è di una band che ha segnato gli ultimi anni di liceo. Poi vennero i vari Mogwai, GYBE!, Marlene Kuntz, Tortoise, Sigur, etc, etc...


lucigenina

3 commenti:

  1. Auguri a tutta la kupola di un 2012 ecczziuonale veramente (e sempre fuozza milan).

    Sto gruppo in confronto agli altri guru citati fa effettivamente musica da liceali (ma discreta dai). Poi, come sapete, a ME non arrivava sta roba, quindi il mio liceo e' andato avanti con oasis e police) ;)

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  2. lucigenina15/1/12 16:17

    Ma ti dirò, 'sta canzone mi piace assai, infatti mi ha convinto ad andarmeli a vedere dal vivo. Certo, come dici tu, i guru sono un'altra cosa. Molti li ho visti l'hanno scorso in concerto, e pompano ancora parecchio!

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  3. Sindrome di Peter Pan.
    In linguaggio medico questo tipo di comportamento è una vera e propria sindrome definita scientificamente "neotenia psicologica"; spesso è una situazione di comodo, che posticipa le responsabilità. Coloro che soffrono di questo disturbo sono generalmente maschi, sovente figli unici, non necessariamente con altre problematiche psicologiche. Caratteristiche principali: non prendere nulla sul serio, essere eterni fanciulli, spaventarsi di fronte alla minima responsabilità. Sono gli uomini ad avere il più alto tasso di immaturità. Uomini che si comportano dunque come ragazzini e donne che si ritrovano davanti ad un compagno da accudire: insicuro, dipendente, giocherellone e assolutamente inaffidabile. È proprio dal punto di vista femminile che questo tipo di comportamenti ha le peggiori ripercussioni: condividere la propria vita con un partner immaturo non significa soltanto prendersene cura, ma non poter fare affidamento su di lui, non poter prendere decisioni importanti. Non solo il pensiero di un figlio, per esempio, ma anche l'organizzazione del week end può essere troppo impegnativa: tranne poi subìre i suoi frequenti capricci perché le cose non sono andate come lui si aspettava. Generalmente chi è affetto da sindrome di Peter Pan costringe la coppia a non crescere, a non progredire: nella maggior parte delle coppie discorsi come convivenza, matrimonio e figli sono banditi dagli argomenti di conversazione. I freni sono tutti nella mente: pur non essendo una malattia, è una scelta di comodo, che posticipa le responsabilità. Chi presenta la sindrome di Peter Pan può avere qualunque età: tanto non crescerà mai, o lo farà con estrema difficoltà. In generale questa tipologia di uomini si spinge verso storie facili (di breve durata e senza grossi impegni sentimentali) che alimentino la propria autostima (piaccio, ho successo). Anche la donna che accetta questa situazione presenta qualche problematica psicologica: una donna sana si impegna in un rapporto destinato a crescere e cerca un partner affidabile nei sentimenti e disposto ad assumersi la responsabilità del rapporto. In conclusione, le donne che si trovano a vivere una storia sentimentale con un "Peter Pan" devono scegliere: o tenersi un soggetto anche simpatico, allegro e burlone ma profondamente inaffidabile o lasciarlo andare, inutile attaccarlo, stimolarlo o, peggio, ricattarlo: non cambierà. In sostanza, o si accetta un ruolo di partner-madre-compagna di giochi o, se invece le prospettive di vita sono molto più adulte, meglio lasciar perdere. Arrabbiarsi, minacciare o sopportare non fa altro che farli correre a rincuorarsi da "mammà". Ci sono diversi Peter Pan ben consapevoli del loro stato: alcuni di loro ad un certo punto della vita decidono di chiedere un aiuto psicologico. Nella maggior parte dei casi rimangono beatamente piccoli ma anche maledettamente interessanti.

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